Voglio approfittare di questo piccolo trafiletto per 2
motivi:
1-
ho letto di questo fotografo specializzato in
fotografie particolari su una rivista a me ( e non solo) molto gradita che,
purtroppo, ha già chiuso i battenti dopo appena 4 numeri: Horror Time. A farlo
apposta, quando salta fuori qualcosa di interessante che mi piace, taaaac,
sparisce subito o non dura tanto, un po’ come con le serie tv ma questo è un
altro discorso.Perciò APPELLO a chiunque fosse coinvolto nella creazione e
pubblicazione della suddetta rivista vi prego, se mai leggerete questo
articolo, NON ABBANDONATE LA SPERANZA e continuate a pubblicarla.
2-
Ovvio, lui Joshua Hoffine e il suo particolare
lavoro creativo. Nell’epoca degli effetti speciali digitali sempre più
perfetti, computer grafica strabiliante e della scultura 3D ( si esatto ragazzi
esiste anche quella), un fotografo che lavora utilizzando ancora i vecchi cari
metodi analogici per i suoi scatti può suonare strano. Eppure in tutti i suoi
lavori, al di là della composizione estetica, si può vedere e rintracciare
quello spirito un po’ goliardico che fa da richiamo al cinema horror 70\80;
quello dei classici per intenderci, a cavallo tra finzione spaventosa e trucco
palese. Devo dire, da semplice profano di arte fotografica, che la messa in
scena di questo talentuoso fotografo è molto particolare e ben riuscita.
Guardando i suoi scatti ho l’impressione che il signor Hoffine intenda, in un
qualche modo attraverso piccoli dettagli, voler raccontare storie diverse
legate ai classici cliché del genere in questione. Mi ha colpito molto un tema
che ricorre in ogni suo scatto: L’infanzia, rappresentato dalla presenza dei
bambini protagonisti negli scatti. Elemento molto indicativo, quasi come se
Hoffine volesse proprio dichiaratamente riportare l’horror alla sua forma più
pura e semplice: il classico tema del babau nell’armadio, ripulito da quegli
elementi adulti e cervellotici che ormai contaminano questo genere in tutte le
sue forme. Bene vi lascio alle foto che mi sono particolarmente piaciute, (si
lo so ho un lato da brivido), sia per il tema che la messa in scena.
Fotofinish a tutti.
Alla prox
Teo
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