Ciao a tutti. Mitici avventurieri del paranormale. Eccoci al
secondo appuntamento di questa piccola rubrica. Il soggetto che vado ad
analizzare oggi è un altro caso di remake di un film horror divenuto non solo
un vero e proprio cult, ma anche soggetto di studio per appassionati e studiosi
di cinema: LA CASA!!
Il film originale uscì nei primi anni 80, ideato e diretto
da un allora giovanissimo e promettente studente di cinema, Sam Raimi.
Girato con pochissimi soldi, e con mezzi spartani, utilizzati
però con un’inventiva divenuta un esempio per gli horror successivi, il film fu
un successo clamoroso e fece scuola per un’intera generazione di ragazzi. Apportò
un cambiamento radicale sia nel modo in cui un horror poteva essere girato con
pochi mezzi a disposizione, sia per gli effetti speciali molto caserecci e
pratici all’epoca ma capaci, ancora oggi, di essere raccapriccianti e
funzionali quanto basta. La Casa lanciò anche la carriera attoriale di Bruce
Campbell, grande amico del regista e interprete memorabile del personaggio
principale di nome Ash; ruolo rimasto cucitogli addosso e interpretato anche
nei due capitoli successivi con goliardica bravura. L’amicizia che lega i due
uomini dura tutt’oggi, anche sul piano professionale, tanto che il regista
infila il suo amico/attore in piccoli camei all’interno dei suoi film.
Sono forse il primo, i miei amici possono confermarlo, che
quando mi giunse la notizia di un remake non stortai solo il naso, ma anche
tutto il resto del corpo (stile ragno umano come nell’esorcista!!!) Poi quando
ti piace tanto qualcosa e vieni a sapere che te la vogliono cambiare o rifare
apriti cielo!
Altro che Maya!!!
E, come un fulmine a ciel sereno, succede l’inaspettato.
Nonostante i suoi difetti, perché ce ne sono comunque, il
remake mi è piaciuto. E anche tanto!!
So che da qui in poi rischio il linciaggio (quello verbale
di sicuro) ma pazienza, mi sto abituando alle pietre.
Dicevo. Difetti la pellicola ne ha (il finale un po’ troppo
esagerato, la fotografia troppo pulita, la regia controllata ecc….), eppure ho
trovato lo spirito e l’atmosfera del film molto fedele a quelli dell’originale
di Raimi. Anche le differenze, sia di storia e svolgimento, sia di personaggi, erano
cambiate e attualizzate secondo alcuni canoni horror moderni; eppure non mi
hanno dato fastidio, anche perché sono sempre dell’idea che se si deve rifare
qualcosa (un film,una canzone) meglio rifarla aggiungendo un tocco personale
piuttosto che realizzare una pallida fotocopia.
Ho adorato che nel remake gli effetti gore fossero
realizzati alla maniera classica e solo in parte aiutati da quelli digitali (a
differenza del remake de LA COSA). La pellicola emana quel filo sottile
inquietante di tensione sia emotiva che psicologica tanto cara agli horror anni
80. L’originale resta sempre migliore per me. Insuperabile nelle atmosfere
malate ed inquietanti; ma consiglio vivamente anche il remake perché riesce a
fare quello che ogni buon horror dovrebbe, cioè spaventare, e lo fa con lo
stile e maniera di una pellicola classica. Il che, oggi come oggi, sembra
un’impresa impossibile per i film di questo genere. E non è poco.
Alla prox
Hippy Ya Yieee
Teo
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