venerdì 14 febbraio 2014

IERI VS OGGI




Ciao a tutti. Mitici avventurieri del paranormale. Eccoci al secondo appuntamento di questa piccola rubrica. Il soggetto che vado ad analizzare oggi è un altro caso di remake di un film horror divenuto non solo un vero e proprio cult, ma anche soggetto di studio per appassionati e studiosi di cinema: LA CASA!!

Il film originale uscì nei primi anni 80, ideato e diretto da un allora giovanissimo e promettente studente di cinema, Sam Raimi.

Girato con pochissimi soldi, e con mezzi spartani, utilizzati però con un’inventiva divenuta un esempio per gli horror successivi, il film fu un successo clamoroso e fece scuola per un’intera generazione di ragazzi. Apportò un cambiamento radicale sia nel modo in cui un horror poteva essere girato con pochi mezzi a disposizione, sia per gli effetti speciali molto caserecci e pratici all’epoca ma capaci, ancora oggi, di essere raccapriccianti e funzionali quanto basta. La Casa lanciò anche la carriera attoriale di Bruce Campbell, grande amico del regista e interprete memorabile del personaggio principale di nome Ash; ruolo rimasto cucitogli addosso e interpretato anche nei due capitoli successivi con goliardica bravura. L’amicizia che lega i due uomini dura tutt’oggi, anche sul piano professionale, tanto che il regista infila il suo amico/attore in piccoli camei all’interno dei suoi film.

Sono forse il primo, i miei amici possono confermarlo, che quando mi giunse la notizia di un remake non stortai solo il naso, ma anche tutto il resto del corpo (stile ragno umano come nell’esorcista!!!) Poi quando ti piace tanto qualcosa e vieni a sapere che te la vogliono cambiare o rifare apriti cielo!

Altro che Maya!!!

E, come un fulmine a ciel sereno, succede l’inaspettato.

Nonostante i suoi difetti, perché ce ne sono comunque, il remake mi è piaciuto. E anche tanto!!

So che da qui in poi rischio il linciaggio (quello verbale di sicuro) ma pazienza, mi sto abituando alle pietre.

Dicevo. Difetti la pellicola ne ha (il finale un po’ troppo esagerato, la fotografia troppo pulita, la regia controllata ecc….), eppure ho trovato lo spirito e l’atmosfera del film molto fedele a quelli dell’originale di Raimi. Anche le differenze, sia di storia e svolgimento, sia di personaggi, erano cambiate e attualizzate secondo alcuni canoni horror moderni; eppure non mi hanno dato fastidio, anche perché sono sempre dell’idea che se si deve rifare qualcosa (un film,una canzone) meglio rifarla aggiungendo un tocco personale piuttosto che realizzare una pallida fotocopia.

Ho adorato che nel remake gli effetti gore fossero realizzati alla maniera classica e solo in parte aiutati da quelli digitali (a differenza del remake de LA COSA). La pellicola emana quel filo sottile inquietante di tensione sia emotiva che psicologica tanto cara agli horror anni 80. L’originale resta sempre migliore per me. Insuperabile nelle atmosfere malate ed inquietanti; ma consiglio vivamente anche il remake perché riesce a fare quello che ogni buon horror dovrebbe, cioè spaventare, e lo fa con lo stile e maniera di una pellicola classica. Il che, oggi come oggi, sembra un’impresa impossibile per i film di questo genere. E non è poco.


Alla prox



Hippy Ya Yieee



 


 

Teo

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